Coppia, l’amore è bello se è… protetto

Il pericolo a letto non è più solo l’HIV. I dati del 2010 sono molto allarmanti, e non devono passare inosservati. I contagi da sifilide sono raddoppiati, quelli di gonorrea pari a quelli dell’HIV.

L’amore è bello, ma solo se è protetto. Molte malattie sessualmente trasmissibili che avevamo dimenticato in un cassetto, sono riapparse. Si sono ripresentate a causa delle nostre abitudini sessuali sempre più libertine, e della grande disinformazione che regna soprattutto nei giovani.

Vediamo di chiarirvi un pò le idee, e di mettervi all’erta dalle malattie sessualmente trasmissibili tornate purtroppo “alla ribalta”.

Sifilide:

La causa di questa malattia è un microrganismo (il Treponema pallidum). Spesso è asintomatica, e se non curata per tempo può causare la morte del soggetto contagiato. La sifilide è caratterizzata dalla comparsa di nodulo indolore di colore rosso-scuro che presenta una superficie rosa con un fondo rosso vivo dal quale fuoriesce un liquido. Compare nel punto di penetrazione del batterio (in genere attraverso cute o mucose lese o escoriate) tre settimane dopo il contagio. Nella donna spesso compare nel collo dell’utero; è quindi asintomatica e spesso viene ignorata.

Nella seconda fase del contagio, che inizia circa sei settimane dopo la scomparsa della lesione primaria, si presenta un’eruzione cutanea dove compaiono piccole macchie chiamate sifilodermi, che si estendono su diverse parti del corpo. Possono essere color fior di pesco  o rosso. Queste manifestazioni scompaiono spontaneamente dopo qualche settimana. La malattia può entrare in uno stadio latente (assenza di sintomatologia) che può durare anche anni (5-20 anni).

Al termine di questo periodo di apparente “calma”, l’agente infettante si riattiva, e può causare danni al sistema nervoso centrale, agli occhi, al sistema cardiocircolatorio, al fegato, alle ossa e alle articolazioni. I danni interni possono manifestarsi anche anni dopo la comparsa dei primi sintomi. Possono verificarsi paralisi, confusione mentale, cecità graduale e demenza. Il danno può essere tanto serio da portare alla morte.

Gonorrea:

La gonorrea è causata da un batterio, il Genococco. Se trascusata può portare all’infertilità.

Nelle donne, i sintomi che caratterizzano la gonorrea sono bruciore (anche vaginale), perdite vaginali con toni giallastri, minzioni frequenti, gonfiore delle parti genitali, rossore, prurito. Nella metà delle donne infette il morbo risulta asintomatico. L’infezione può diffondersi soprattutto nelle donne e possono manifestarsi episodi di febbre, tachicardia, vomito, nausea, peritonite, ovarite (processo infiammatorio dell’ovaio).

Nei soggetti maschili la malattia, se contratta attraverso rapporti sessuali attivi, si manifesta dopo un periodo di 2-7 giorni di incubazione, dopo questo periodo si mostrano soprattutto sintomi quali la difficoltà nell’emissione di urine. Con assenza di trattamento i sintomi possono durare anche mesi prima di normalizzarsi. In caso di contrazione a seguito di rapporti anali si può riscontrare l’infezione a livello rettale.

La terapia maggiormente utilizzata è la somministrazione di penicillina, già in uso dal 1970. In alternativa si possono usare diverse tipologie di antibiotici.

Hpv:

Si tratta di un virus che nella donna viene scoperto attraverso il Pap test.

Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed è massimo nell’età  giovanile (20-35 anni). Il virus è più frequente tra le popolazioni promiscue e in condizioni precarie di igiene. L’uso del profilattico non pare avere azione protettiva completa in quanto l’infezione è spesso diffusa anche alla cute della vulva e perineo.

L’infezione da HPV è asintomatica nella maggior parte dei casi. In alcuni casi, si può invece manifestare con condilomi in sede genitale. Le lesioni da HPV del collo uterino possono essere riconosciute mediante il Pap test, la colposcopia o tecniche di patologia molecolare, e le lesioni del pene mediante la penescopia.

Come in molte infezioni virali, la terapia dell’HPV è spesso problematica. Poiché tuttavia la maggior parte delle infezioni da HPV regredisce spontaneamente, solo una minoranza dei casi richiederà un trattamento. Nei casi di infezione persistente del collo uterino, non esistono attualmente trattamenti non invasivi di elevata efficacia. Nel caso l’infezione sia associata a modificazioni precancerose dell’epitelio, possono essere prese in considerazione la laserterapia o la conizzazione. Per la rimozione dei condilomi acuminati della vulva, pene o perineo si può ricorrere al laser, all’elettrocoaugulazione, alla crioterapia o ad applicazioni di podofillina.

Clamidia:

Provocata da un batterio, anch’essa può essere causa di infertilità. Le infezioni sessuali, nelle donne, risultano asintomatiche nel 75% dei casi mentre negli altri casi si comporta come una sindrome essudativa, con uretrite nel maschio e cervicite nella donna. In una seconda fase l’infezione può estendersi al tratto genitale.
Nella donna si può arrivare anche a salpingite e malattia pelvica infiammatoria, con conseguenze anche gravi quali infertilità, poliabortività o gravidanza ectopica.
L’infezione neonatale, contratta durante il passaggio del feto nel canale del parto infetto, insorge con una frequenza del 30-70%.

Fonte: Wikipedia.