Ci sono alcune fragranze che più di altre rappresentano nell’immaginario collettivo un sinonimo di sensualità e benessere. Senza dubbio l’ylang ylang è tra queste, con quel suo inconfondibile aroma, narcotico e accattivante, in grado di interpretare un ampio spettro di situazioni di routine ma anche – e soprattutto – di momenti speciali.
Possiede infatti una nota floreale che è capace di ‘spingere’ inizialmente, per poi fondersi e sposarsi a meraviglia con le note di testa. Ma qual è la sua storia? Dobbiamo viaggiare a lungo sul mappamondo, fino ad arrivare all’esotico Madagascar e per la precisione all’arcipelago delle isole Comore.
È questa infatti la terra dell’ylang ylang per eccellenza. Questa fragranza è così unica e speciale che dal 1921 viene scelta per la produzione di un profumo icona come Chanel N°5.
Il fiore di tutti i fiori: l’origine del nome secondo la tradizione
L’ylang ylang viene chiamato in gergo colloquiale ‘fiore di tutti i fiori’ oppure anche ‘gelsomino dei poveri’. Per quanto concerne invece la genesi del suo nome è corretto affermare come vi siano più scuole di pensiero in merito e sempre legate ai dialetti locali. Il termine ylang ylang potrebbe derivare da due parole diverse della lingua tagalog: da un lato troviamo ‘ilang’ ovvero regione selvaggia, dall’altro invece ‘ilang ilan’ ovvero non comune (con riferimento ovviamente all’inconfondibile aroma).
Il profumo ylang ylang è apprezzato in tutto il mondo da un pubblico trasversale, dal momento che è in grado di stimolare la produzione di endorfine, le quali hanno la capacità di suscitare felicità e di infondere un senso di piacere.
La favola che narra la genesi della pianta profumata
C’è anche una leggenda alla quale è giusto fare riferimento, relativamente alle origini di questa pianta. Si narra infatti che due contadini, impossibilitati ad avere figli, si fossero rivolti a uno sciamano affinché li aiutasse. Grazie alle sue capacità soprannaturali, egli avrebbe ottenuto per loro una concessione divina ma a un patto.
La bambina che sarebbe nata non avrebbe mai dovuto essere sfiorata da nessuno.
Una volta cresciuta, la giovane divenne molto bella e attraente al punto da suscitare le attenzioni di un ragazzo gentile. Un giorno, vedendola camminare in un bel giardino, le sfiorò la mano in via accidentale: a quel punto, però, la giovane si trasformò in un bellissimo albero profumato e dai fiori gialli. Così, narra il mito, nacque la pianta di ylang ylang.
La raccolta dei fiori e le operazioni di distillazione
Per quanto riguarda le operazioni di raccolta dei fiori, queste devono essere effettuate di buon mattino e il motivo è presto detto: i composti aromatici dei caratteristici fiori giallo-verdi dell’ylang ylang sono sintetizzati nelle ore notturne, per poi volatilizzarsi con l’arrivo del giorno.
I fiori vengono distillati in acqua, seguendo un procedimento sui generis: si possono fare anche 3 distillazioni consecutive. Il prodotto della prima distillazione, quello utilizzato in profumeria, viene chiamato ‘ylang ylang extra’.
Le successive distillazioni sono invece caratterizzate da una qualità sempre più inferiore (la terza consente di realizzare in genere prodotti per l’igiene personale).