Fino a non molti anni fa i tatuaggi erano considerati un qualcosa di non consono all’integrità morale, “roba da galeotti” insomma. Oggi, se vi guardate intorno, i tatuaggi sono veramente molto diffusi, ed è ormai quasi strano non averne uno. Potete decorare il vostro corpo, abbellirlo esprimendo la vostra personalità direttamente attraverso voi stessi. È una sorta di cavallo di battaglia, e chi vi incontra può farsi un’idea approssimativa di chi siate.
I tatuaggi e le loro origini
Ma il tatuaggio, per come lo conosciamo noi oggi preciso pulito e pressochè sano, non è sempre stato così. Ha infatti origini molto antiche: in Francia è stato trovato un punteruolo di osso di renna risalente al paleolitico superiore e dei corpi umani tatuati di 6000 anni fa appartenenti a popolazioni americane, cinesi, egiziane e anche italiane!
Si è scoperto che, oltre ad abbellire la persona, il tatuaggio fungeva da “etichetta sociale”, distinguendo un militare da uno schiavo o piuttosto da un sovrano.
Nei secoli le varie popolazioni, soprattutto europee, utilizzavano questa tecnica per marchiare la loro identità spirituale e per assicurarsi un passaggio più gioioso all’aldilà. Purtroppo però l’imperatore Costantino ne proibì la pratica.
Il tatuaggio iniziò la sua vera diffusione all’epoca di James Cook, con le scoperte oceaniche, in cui vennero apprese le tecniche delle tribù del posto. Un po’ alla volta, in ogni porto si poteva trovare un negozio di tatuaggi, dove i marinai si facevano incidere il nome del proprio comandante, dei posti visitati o della donna amata.
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Esistono varie tipologie di tatuaggi:
– All’hennè, non permanente; sono quelli che vi propongono in spiaggia i venditori ambulanti!
– Solare, con una sostanza fotoimpermeabile che, quando vi esponete al sole, fa abbronzare di più la parte interessata.
– Ad ago, quella più conosciuta, in cui le sostanze colorate vengono messe sotto la pelle tramite un ago.
Sono varie anche le tecniche di tatuaggio. Principalmente, quelle orientali tendono ad essere più dolorose, facendo entrare il colore nel derma battendo un bacchetto con un altro, “martellando” diciamo; oppure, vengono fatti passare dei fili impregnati della colorazione sotto la pelle. Le tecniche occidentali, provviste di apposita macchinetta elettrica con aghi, non provocano grande dolore (ma questo dipende prima di tutto dalla sensibilità della persona, poi dalla zona scelta per il disegno). Per noi europei sembrerà assurdo e masochista, ma l’esperienza del dolore è per molte popolazioni una prova di coraggio, un mezzo per misurare “quanto uno è uomo” e se sia veramente diventato adulto.
Qualunque sia il disegno che decidiate di incidervi, pensateci non due, non tre ma almeno dieci volte prima di farlo! Ricordate che resterà per sempre su di voi un segno indelebile, e che le tecniche di rimozione sono molto più dolorose della tatuazione stessa (e la cicatrice che rimane non è di certo esteticamente bella!). Inoltre, scegliete con cura e badate bene al posto a cui affidate il vostro corpo, senza preoccuparvi di fare la figura degli schizzinosi, perché in gioco c’è la vostra salute. Per contatti di sangue, non accurata sterilizzazione del materiale o pulizia stessa del tatuatore vi potreste beccare il peggio (AIDS, infezioni, epatiti, ecc).
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Pratiche da attuare dopo aver fatto i tatuaggi
Le cure post-tatuaggio sono molto semplici, ma non vanno tralasciate: di solito vi viene subito messo un bendaggio, che dovrete togliere dopo 2-3 ore; poi, ogni giorno e per una settimana e mezza, lavare il colore in eccesso e le crosticine che si formano con acqua e del sapone neutro, aggiungendo infine una pomata lenitiva. State attenti anche a quando fate la doccia, perché l’azione aggressiva e acida degli shampoo balsami ecc non è la cosa più consigliata e benefica, ed è meglio coprire quindi con un leggero strato di vasellina.
Il più delle volte un tatuaggio viene scelto perché ricollegato ad un significato particolare. Vediamone alcuni:
– Ciliegia: rossa e sostanziosa, ha valore sessuale; rappresenta la castità che svanisce quando il frutto viene colto dall’albero.
– Delfino: comunica giocosità, intelligenza e gentilezza.
– Drago: forza e potere; il significato cambia a seconda del tipo specifico di drago (alato, con le corna ecc).
– Farfalla: uno degli insetti più tatuati al mondo, metafora di leggerezza, vita bella ma precaria (dato che vivono solo tre giorni ma sono stupende) e libertà.
– Fenice: rinascita, trionfo, anima immortale.
– Geko: capacità di adattarsi ad ogni situazione; in Polinesia gli si attribuiscono potenzialità sovrannaturali.
– Lupo: molto diffuso, rappresenta la forza, la fedeltà e il coraggio. Essendo un animale che si muove principalmente nell’ombra, è stato spesso associato al mondo delle tenebre.
– Rosa: bella e fresca, il regalo per eccellenza tra gli innamorati. Assume significati vari in base al colore dei petali (rossa amore, bianca purezza, rosa amicizia, ecc).
Ce ne sono a migliaia, e non è detto che la rosa/lupo/farfalla/drago di una persona abbia lo stesso significato di quella di un’altra: ognuno le attribuisce un significato suo.
Ed è questo il privilegio dei tatuaggi, la possibilità di esprimere sestessi e la propria fantasia, creando combinazioni sempre più originali e personali.
Il mondo è bello perché è vario!
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