Nonostante la coppetta mestruale sia un accessorio utilizzato da svariati anni dalle donne anglosassoni, solo recentemente se ne è diffuso l’utilizzo in Italia. Commercializzata dapprima solo on line, poi anche nei negozi di prodotti naturali e sanitari, la sua diffusione è in costante aumento. Persistono però ancora numerosi dubbi e perplessità da parte delle eventuali future utilizzatrici.
Anche sul nostro forum sono state numerose le discussioni in merito alla famigerata mooncup e spesso le posizioni delle utenti sono contrastanti: c’è chi ne è letteralmente entusiasta chi è titubante e chi ha deciso che non fa assolutamente per lei.
Perché scegliere quest’alternativa ai tradizionali assorbenti igienici interni o esterni? Le motivazioni sono diverse:
– economiche: una coppetta se mantenuta con la dovuta cura dura fino a 10 anni, considerando che in media costa dai 10 ai 25 euro a seconda del marchio garantisce un risparmio enorme
– ecologiche: la coppetta per le ragioni già spiegate permette di eliminare del tutto o ridurre al minimo l’utilizzo di assorbenti e salva slip: ai primi utilizzi potrebbe essere ancora necessario l’uso di un salvaslip per garantirci sicurezza, ma con l’esperienza d’uso calibrata sul nostro tipo di flusso questo può essere addirittura evitato del tutto
– igieniche: tutte le coppette sono in silicone medico anallergico. Con le dovute precauzioni questo materiale garantisce l’assenza di irritazioni. Inoltre eliminando del tutto l’uso di assorbenti esterni si riduce il rischio di fastidiosi pruriti e allergie che spesso molte donne lamentano a causa del contatto tra le parti intime e i materiali degli assorbenti. Le controindicazioni riguardano invece la Sindrome da Shock Tossico (TSS) e si riducono al minimo utilizzando le stesse precauzioni igieniche che si hanno nei confronti dei tamponi interni, frequenti cambi ( mai superare più di 8 ore!) e attenzione a sintomi quali febbre o vomito improvvisi
– anatomiche: permette un controllo sulla quantità di flusso e aiuta le donne ad avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo e in particolare dei muscoli pelvici
Ottime motivazioni; e allora perché tante donne sono ancora dubbiose? Dai commenti in rete emerge una diffidenza dovuta principalmente a questioni pratiche e una generale paura di contrarre eventuali infezioni.
Senza entrare troppo nei dettagli è chiaro che molto dipende anche dal rapporto che la donna ha con il suo corpo. Posizionata all’interno della vagina la coppetta raccoglie il sangue del ciclo bloccandone la sua fuoriuscita all’esterno.
Vale la pena di provare e capire se questo dispositivo fa per noi: per farlo però sono importanti alcune precauzioni fondamentali.
Anzitutto scegliere la giusta misura di coppetta, a seconda che la donna abbia già partorito o meno.
“Studiare” la coppetta, leggere con cura il manuale d’uso dove sono indicate tutte le informazioni necessarie.
Sterilizzarla almeno prima di ogni ciclo e lavarla con acqua e sapone delicato tra un cambio e l’altro.
Iniziare la “prova” in un momento di tranquillità e in un ambiente per noi confortevole: potrebbe ad esempio essere necessario accorciare il gambo o fare più tentativi per capire quale posizione assumere.
Per quanto riguarda l’uso al di fuori delle mura domestiche è consigliabile portare sempre con sé una bottiglietta con acqua o almeno delle salviette umide…del resto siamo comunque abituate a fare piccole acrobazie per la nostra igiene, si impara in fretta a trovare una soluzione.
Siamo sicure che con i giusti accorgimenti la coppetta può essere un ottimo alleato in un periodo come quello del ciclo che spesso porta con sé alcuni piccoli inconvenienti pratici e psicologici innegabili. Molte sportive ad esempio hanno trovato nella mooncup una valida alternativa agli assorbenti.