L’acido folico, detto anche vitamina B9, è così chiamato perché scoperto per la prima volta nelle verdure a foglie verdi ma, in realtà, lo si può trovare anche in altri alimenti quali cereali, legumi, lievito di birra e, in quantità minore, anche nel latte e in alcuni tipi di frutta. Essendo idrosolubile è contenuto anche nell’acqua di questi stessi alimenti che devono essere consumati freschi in quanto la cottura può ridurne l’apporto anche fino al 90%.
Esso appartiene al gruppo vitaminico B e riveste una particolare importanza per l’organismo umano per la riproduzione delle cellule, nella formazione dell’emoglobina, nella sintesi dei neurotrasmettitori, delle proteine e del sistema genetico, quindi del DNA.
Poiché l’organismo non è in grado di produrre autonomamente l’acido folico, una dieta ricca di alimenti che lo contengono garantisce il giusto apporto per il fabbisogno quotidiano, pari a circa 0,2 mg.
Durante la gravidanza il fabbisogno di acido folico aumenta notevolmente, tra 0,4 mg. e 0,8 mg., quindi più del doppio di quello necessario in condizioni normali. In questa fase, solo l’alimentazione non è sufficiente per assumere la giusta quantità di vitamina B9, per cui è necessario il supporto di integratori che contengano il dosaggio esatto.
In quest’epoca dove la nascita di un figlio è sempre più spesso un evento deciso consapevolmente ed, entro certi limiti, programmabile, si consiglia di cominciare ad integrare la quantità di acido folico già un mese prima del concepimento e proseguire nei due o tre mesi successivi.
Un intervento preventivo di questo tipo assume particolare importanza nei casi in cui le risorse di acido folico della neo mamma sono naturalmente basse e quindi soggette ad esaurirsi molto velocemente già dall’inizio della gravidanza.
In gravidanza l’organismo della madre utilizza la vitamina B9 nella produzione delle cellule del feto, supportando quindi il grande lavoro a cui le sue stesse cellule sono sottoposte.
Il ruolo dell’acido folico proprio all’inizio della gestazione è particolarmente importante perché in questa fase si comincia a sviluppare il condotto neuronale dell’embrione, che si trasformerà successivamente nella colonna vertebrale, formando il midollo spinale, il cranio ed il cervello. La vitamina B9, durante questo processo, favorisce lo sviluppo normale di queste strutture che avviene necessariamente entro i primi trenta giorni di gravidanza.
Normalmente il tubo neuronale si chiude, tra il ventiduesimo e il ventinovesimo giorno ma, se questo non dovesse accadere il feto può incorrere in gravi malformazioni come la spina bifida (mancata chiusura della spina dorsale, con alterazioni del midollo spinale), o anche anencefalia (incompleto sviluppo del cervello).
E’ fondamentale quindi, per la salute del bambino, garantire il giusto apporto di vitamina B9 nelle prime 4 – 8 settimane di vita, in cui avviene la formazione dei principali organi, prevenendo in questo modo l’insorgere di anomalie del sistema nervoso del feto e riducendo il rischio nel 50% – 70 % dei casi.